Uno dei principi fondamentali sui quali si basano i cosiddetti alimentatori switching è quello di ottenere un’efficienza di livello superiore. Lungi dall’essere un mero principio teorico, questo ha precise e significative ricadute pratiche e conseguenze positive nel funzionamento dell’apparato stesso: un alimentatore di questo tipo è infatti più piccolo, e di conseguenza più leggero, il che significa, fra l’altro, più economico da trasportare; inoltre, converte la corrente con minori sprechi, il che significa che ne sottrae di meno e che ne dissipa molto meno sotto forma di calore, il che costituisce sia un risparmio che una tutela per l’impianto stesso. In breve, insomma, essi sono in grado di evitare tutti i peggiori difetti dei vecchi tipi di trasformatore utilizzati per gli stessi scopi.

Questo si traduce, in altre parole, in una conversione più vantaggiosa – ossia con meno sprechi – della corrente alternata in ingresso a corrente continua che alimenti i dispositivi presenti nella nostra casa. Come ottiene questo risultato l’alimentatore switching? Il principio fondamentale su cui si basa è la legge di Ohm, che come qualsiasi elettricista, anche solo dilettante, rammenterà stabilisce che la potenza è uguale al prodotto fra voltaggio e corrente. Una delle prime e più banali conseguenze matematiche di questa legge, che è facile intuire anche a prima vista, è che nel momento in cui, in un dispositivo, sono a zero la corrente oppure il voltaggio, è automaticamente a zero anche la potenza.

I transistor che sono alla base di questi alimentatori non producono corrente quando sono spenti, e non producono voltaggio quando sono accesi, il che significa che dissipano pochissima potenza sotto forma di calore. È questo il segreto dietro all’elevatissimo livello di efficienza dei dispositivi. Naturalmente, a fronte di tanti vantaggi, esiste anche un punto debole degli alimentatori switching, che consiste nella loro complessità. Per funzionare, infatti, essi richiedono circuiti molto complicati, che è raro e difficile, in caso di guasto, poter riparare: è spesso più economico e pratico acquistare un alimentatore nuovo. Va per correttezza evidenziato però che, proprio in virtù della propria efficienza, questi alimentatori raramente si guastano, e possono agevolmente funzionare per anni e anni senza dare alcun problema.

Di Renzo Orfini

Sono uno scrittore dilettante e amante dei viaggi. Mi piace cucinare, leggere, guardare bei film e viaggiare per il mondo.