Oggi giorno, lavare i propri abiti non è più come una volta. Le innovazioni tecnologiche, unite all’attenzione per l’ambiente e per gli sprechi, ha portato le case costruttrici a sviluppare nuovi sistemi per unire l’efficacia di un lavaggio al rispetto dell’ambiente. È proprio quello che vedremo in questa guida, nella quale parleremo di come si può impiegare la ricerca anche e soprattutto nel settore della cura della propria casa.
La ricerca delle case costruttrici è sempre più green
Le case costruttrici delle lavatrici che si possono trovare oggi in commerci, nascono nella maggior parte dei casi nel secolo scorso.
Durante il 1900 molte aziende hanno diversificato la produzione facendo ricerche in campo chimico, fisico e tecnologico. Ecco perché oggi molte aziende sono in grado di applicare decenni di ricerche al settore delle lavatrici ma in un’ottica green.
È ad esempio il caso delle lavatrici Aeg, azienda che nasce addirittura alla fine del 1800.
Lavatrici eco friendly: oggi si può
Il concetto di eco friendly si è sviluppato molto negli ultimi anni, soprattutto grazie all’attenzione dei media e all’impegno sempre più crescente in favore dell’ambiente.
Cosa vuol dire esattamente tutto ciò, e come si può coniugare con il concetto di lavatrice?
Semplice, significa che anche durante un normale ciclo di lavaggio si può fare del bene all’ambiente, ad esempio non sprecando acqua inutile e ottimizzando i consumi elettrici.
Anche il timore che un lavaggio ‘eco’ si ameno efficace pian piano è stato superato, proprio grazie ad alcuni dispositivi tecnologici e ad alcune funzionalità all’avanguardia.
Inoltre, un risparmio di acqua e corrente, come si può facilmente intuire, si traduce in una bolletta meno cara, con l’innescarsi di un circolo vizioso che a conti fatti fa davvero bene a tutti.
Infine, eco-sostenbilità non necessariamente significa design antiquato.
Le case costruttrici lo sanno bene, e all’impatto ambientale soft uniscono anche modelli accattivanti.
Softwater e Prosense: il futuro dei lavaggi
Quali sono le tecnologie di cui abbiamo parlato all’inizio? Recentemente ne sono state introdotte due in particolare, dal nome rispettivamente di ‘SoftWater’ e ‘Prosense’. Vediamole entrambe.
La prima tecnologia, la SoftWater, si basa sul concetto dello scambio ionico. Tutto avviene con l’installazione di un filtro che, proprio grazie alla presenza degli ioni, consente non solo di produrre acqua di scarico più pulita, ma anche di rendere il lavaggio ancora più efficace.
La tecnologia agli ioni in questo è geniale, perché sfrutta le caratteristiche chimiche e organolettiche per attrarre meccanicamente le molecole di sporco, distruggendole e sostituendole con molecole di sodio.
È questo il processo che pulisce meglio e allo stesso tempo produce acqua meno dura (appunto ‘soft water’).
Accanto a questa tecnologia ce n’è un’altra, chiamata ‘Prosense’.
Come agisce? Semplice, si focalizza sul carico. Grazie a un computer centralizzato, la tecnologia permette ai modelli che la implementano di ottimizzare tempi e energia richiesta a seconda del tipo di indumenti che sono contenuti nel cestello.
Anche questo a sua volta si traduce in un lavaggio migliore, perché i capi saranno trattati nel modo più efficace per la loro tipologia.
È esattamente questo che si intende quando si dice che green al giorno d’oggi fa rima con efficacia. È finito il tempo in cui i detersivi ecologici lasciavano gli indumenti macchiati o maleodoranti.