L’arrivo di un bambino nella propria famiglia può essere destabilizzante in quanto comporta, di certo, un cambio di abitudini ed uno dei primi aspetti a cambiare è il numero di ore che si riesce a dormire. Pertanto, è essenziale che il neonato non confonda il giorno con la notte e dorma un numero di ore adeguato.
Nella realtà dei fatti, però, capita spesso che ciò non avvenga ed il piccolo di casa tenga tutti svegli di notte e faccia delle grosse dormite durante il giorno. Come è possibile invertire la rotta? Da cosa dipende la qualità del sonno di un neonato?
Il sonno di un neonato
Nei primi mesi di vita, un neonato dorme 15-20 ore al giorno in quanto il sonno influisce sulla sua crescita, favorisce il consolidamento della memoria, lo sviluppo cerebrale e rafforza il sistema immunitario. Il suo ritmo dormi-veglia è regolato dai suoi bisogni primari, come fame, sete o necessità di essere cambiato, con risvegli in media ogni 3-4 ore.
Tuttavia, non tutti i neonati sono uguali, il sonno neonatale è caratterizzato da numerosi micro-risvegli e non tutti riescono a riaddormentarsi da soli. È solo dopo il 4° mese che il neonato inizia ad adattarsi ai ritmi dell’ambiente in cui vive e quindi cominciano ad assumere importanza delle abitudini regolari, come i famosi rituali della nanna che prevedono spesso il cantare una ninna nanna o leggere una favola al bambino per accompagnarlo nell'andare a letto la sera.
La qualità del sonno di un neonato è influenzata da molteplici fattori sia individuali (carattere del bambino) sia relazionali (attaccamento alla mamma, abitudini e ambiente familiare).
Non bisogna tralasciare il fatto che per un neonato addormentarsi significa distaccarsi dal genitore e ciò può generare una certa agitazione e ansia.
Ci sono, poi, particolari momenti che possono alterare inevitabilmente il sonno del bambino, come il rientro a lavoro della mamma, l'inserimento al nido o delle tensioni familiari.
Principi di igiene del sonno di un neonato
Una corretta igiene del sonno può aiutare a regolarizzare il sonno del neonato.
Innanzitutto, l’ambiente deve essere poco illuminato e silenzioso con una temperatura intorno ai 20°.
Il neonato non deve essere mai troppo coperto e preferibilmente il letto in cui dorme non deve essere troppo grande o, almeno, è consigliabile utilizzare dei riduttori che facciano sentire il bambino più raccolto.
Non farlo dormire di fianco o a pancia in giù, cercare di mantenere regolari gli orari di addormentamento e di risveglio.
Può essere utile fare un bagnetto prima del momento della nanna e, se allattato al seno, la mamma dovrebbe evitare di assumere caffeina nelle ore pomeridiane.
Vicinanza e protezione
Sempre più spesso i neonati dormono con i genitori, nello stesso letto (bed sharing) oppure in una culla nella stessa camera (room sharing). I vantaggi del co-sleeping, ormai, sono confermati da pediatri e consulenti del sonno. Questa pratica che, fino a qualche anno fa era considerata un vizio da evitare, oggi è vivamente consigliata perchè risponde alla necessità istintiva di contatto fisico del neonato.
Sembra, infatti, che riesca a migliorare la qualità del sonno del neonato facendolo sentire più protetto e al sicuro, avendo al suo fianco un genitore che soddisfa tempestivamente i suoi bisogni.
Inoltre, favorisce l'allattamento al seno aiutando anche la mamma a dormire di più.
Gli studi sostengono che il co-sleeping favorisce la produzione della serotonina, l'ormone del buon umore, e riduce il rischio di morte in culla poichè induce il neonato ad avere un sonno più leggero.
In conclusione, è bene tener presente che ogni genitore deve imparare piano piano a conoscere il proprio bambino e trovare l'equilibrio giusto per la propria famiglia. Non è detto che quello che funziona con un neonato funzionerà necessariamente con tutti. L'importante è non avere fretta e armarsi di tanta pazienza. La stanchezza e la conseguente irritabilità si faranno sentire ma è utile ricordarsi che è solo una fase temporanea e nel giro di qualche mese andrà meglio.