Viti, tiranti e bulloni sono prodotti estremamente versatili in quanto possono essere utilizzati nelle più disparate applicazioni e settori. In ragione di ciò è necessario sottoporvi a diversi trattamenti superficiali che vengono scelti in funzione del progetto e dell’uso che se ne deve fare.
Viti, tiranti e bulloni per tanti settori
Per le esigenze di quanti operano in vari settori come le piattaforme offshore, il settore siderurgico, la carpenteria metallica pesante e leggera oppure quello navale e l’edilizia speciale, è importante disporre di prodotti che consentono di combinare tra di loro vari elementi e di creare strutture solide e funzionali. In particolare, stiamo parlando di viti, tiranti e bulloni.
Questi elementi trovano largo utilizzo nei più disparati ambiti ed è per questo che devono essere sottoposti a particolari trattamenti che vanno scelti in funzione dell’uso. Infatti, potrebbero essere sottoposti a specifiche sollecitazioni fisiche oppure all’azione estremamente stressante da parte degli agenti climatici come le improvvise oscillazioni termiche.
I tiranti sono degli elementi strutturali utili per gestire e contrastare le forze laterali spingenti e possono essere previsti in diversi materiali. Le viti sono degli elementi filettati di forma cilindrica particolarmente utilizzati per congiungere e fissare tra di loro due o più oggetti. Infine, i bulloni vengono adoperati per la giunzione di due parti meccaniche.
I trattamenti da eseguire
È fondamentale scegliere un’azienda che si occupa di realizzazioni di viti, tiranti e bulloni, in grado di diversificare la tipologia di trattamenti da effettuare in funzione del risultato che si vuole ottenere.
Dando uno sguardo al sito www.ipl-plus.it si possono scoprire varie tipologie di procedure eseguite su questi elementi in maniera tale da renderli adatti per tantissimi settori. L’obiettivo è quello di prevenire alcune condizioni molto rischiose che potrebbero comportare danni strutturali e la perdita di resistenza fisica. I tecnici devono, insomma, personalizzare il prodotto seguendo le indicazioni del cliente.
Altrettanto importante è la scelta dei materiali con relativi rivestimenti e trattamenti superficiali. Ad esempio, per quanto concerne le piattaforme offshore, siccome queste prevedono l’utilizzo di bulloni e di tiranti che saranno sottoposti all’azione dell’acqua marina, va tenuto conto questa problematica. Essendo l’acqua marina caratterizzata da un elevata concentrazione di salinità è necessario che i bulloni e i tiranti siano sottoposti a trattamenti che permettono di proteggere da questa azione ed è per questo che si procede con una cadmiatura per ambienti ad alta salinità ASTM B766.
La zincatura elettrolitica e altre opportunità
Gli elementi meccanici realizzati con diversi materiali vengono sottoposti ad alte sollecitazioni per cui è necessario procedere con ulteriori trattamenti. Tra i più utilizzati c’è la zincatura a caldo e quella elettrolitica. La zincatura è un processo galvanico che consente di creare, attraverso una serie di passaggi e l’uso della corrente elettrica, uno strato protettivo che mette al riparo la struttura interna del metallo dall’azione della corrosione galvanica.
Per ottimizzare il riscontro che si ottiene l’azienda deve anche preoccuparsi di scegliere la tipologia di zinco tenendo conto della sua capacità di contrastare e limitare la formazione delle micro celle elettrolitiche che poi daranno vita alla corrosione vera e propria.
I tecnici devono essere consapevoli dell’utilizzo che il cliente farà di viti, bulloni e tiranti per indirizzare al meglio il servizio.
Potrebbe essere anche utile procedere con il trattamento di nichelatura. In questo caso si sfruttano le straordinarie caratteristiche del nichel per eseguire un procedimento che ha come obiettivo quello di aumentare la durezza e la resistenza della superficie rispetto all’azione di agenti esterni particolarmente aggressivi come quelli climatici e l’inquinamento atmosferico.
Ci sono tante altre tipologie di trattamenti che devono essere presi in considerazione a seconda dell’applicazione come nel caso dell’argentatura ASTM B689, la copertura ceramica, il rivestimento zinco – nichel per abbinare le caratteristiche principali di queste sostanze. L’importante è scegliere quella migliore per ottenere un risultato funzionale evitando situazioni di potenziale pericolo.