Il periodo estivo vede svuotarsi le scuole e riempirsi i centri estivi, eletti come il luogo ideale per far trascorrere le prime spensierate giornate di svago, in attesa delle vacanze con i genitori al mare o in montagna. Le grandi città sono quelle in cui i servizi di accoglienza e svago allestiti da queste organizzazioni sono dei veri e propri salvagente – o meglio salva-famiglie: un centro estivo a Roma, come il Giardino dei Demar, non può che essere visto come una benedizione per le famiglie che non hanno la possibilità di tenere i figli mentre i genitori sono ancora a lavoro prima delle grandi ferie. C’è, però, un dilemma: è meglio prediligere un campo estivo pubblico, privato o un GREST? Quali sono le differenze?

Cos’è il centro estivo e quali attività si svolgono?

Il centro estivo è solitamente un luogo gestito dal Comune e affiliato in qualche modo alle scuole come continuità educativa, formativa oppure è abbinato ad attività ludico-sportive o culturali. I centri estivi sono coordinati da educatori professionisti oppure gestiti dai servizi educativi territoriali, cooperative e associazioni. L’adesione al programma educativo estivo offerto da questi centri è a pagamento. I costi sono variabili e dipendono dalla attività specifiche che vi si svolgono e dalla presenza di istruttori o educatori retribuiti. I centri estivi prevedono periodi di apertura più lunghi e sono rivolti anche alle scuole materne per l’assistenza dei più piccoli.

Cosa sono i GREST

GREST è l’acronimo di Gruppi Estivi in oratorio e sono delle realtà sociali appartenenti alla dimensione cristiana, religiosa del territorio, offrendo una forma di intrattenimento post scolastico improntata sulla pluralità e l’accoglienza. I Grest sono dei centri estivi parrocchiali, in sostanza, e questo li rende capillari e diffusamente ben presenti su tutto il territorio, in quanto quasi tutte le parrocchie si adoperano per organizzare le attività ludiche e motorie per intrattenere i giovani anche attraverso l’organizzazione di tornei, lavoratori di arte e teatro, sport. Il target di riferimento sono i fanciulli in età scolare (scuole primarie e secondarie di primo grado), le attività sono coordinate da educatori professionali o dai sacerdoti con l’aiuto e il contributo di molti volontari: dai giovani adolescenti che si prendono cura dei più piccoli, ai nonni e a quanti si offrono per l’allestimento dei servizi. I Grest sono gruppi aconfessionali, nel senso che pur trovando sede presso le parrocchie sono aperti a tutte le confessioni e si muovono nell’ambito dell’inclusione sociale offrendo programmi di attività vari e che diano spazio a tutti.

Come scegliere?

I criteri per scegliere la sede più idonea in cui far trascorrere del tempo ai ragazzi e ai bambini in un ambiente salutare e divertente dipende da:

  • La vicinanza al proprio domicilio;
  • I costi;
  • La durata di apertura;
  • Il programma ricreativo;
  • I servizi offerti (mensa, merenda, gite).

Ogni centro estivo propone di anno in anno un programma di attività che può essere più o meno orientato alle attività motorie o all’arte e alla cultura con visite ai musei o allestimento di laboratori artistici; mentre i Grest mettono in campo proposte più eterogenee e varie. La scelta dipende anche dall’inclinazione del bambino oltre che dalla volontà. La cosa importante è che sia il centro estivo che il Grest offrano una reale occasione di incontro, socialità, scambio, sviluppino il senso della comunità e dell’aggregazione, del rispetto reciproco, del divertimento all’insegna della creatività.

Di Renzo Orfini

Sono uno scrittore dilettante e amante dei viaggi. Mi piace cucinare, leggere, guardare bei film e viaggiare per il mondo.